Lo penso irreale e immaginario…
perchè è impossibile da emulare;
non il divino, l’umano diario
che gli fece i nemici depennare.
E nel sogno mi sento visionario:
rivivo un mio scritto nel sognare.
Mi sento in terra radicato,un fiore:
lo udirò mentre la vita mi muore.
“Gesù faceva le abluzioni presto
con l’acqua presa alla fonte di sera:
prendeva brocca e ampolle dal cesto,
e si lavava e lucidava a cera.
Tutto studiava, apparizione e gesto:
scena di imitazione era foriera.
Infatti,erano indotti gli altri a farlo:
c’era ammirazione nell’emularlo.
Nelle vesti niente di stazzonato:
la figura qualcosa d’importante
che la suggestione avrebbe creato.
Lì trapelava l’arte recitante,
tutto doveva essere preparato,
ed ogni giorno in giro era il garante.
Veniva esposto Lui da…ostensorio:
doveva rispettare l’uditorio.
E perciò figura assorta, ieratica,
così slanciato lassù verso il cielo;
l’espressione solenne ed estatica;
sulla tunica un manto come un telo;
capelli curati, con la pratica,
lunghi e sparsi alla schiena,quasi un velo.
Così Gesù appariva in forma umana,
ed era lì in quell’ora antelucana.
Già,quegli apostoli all’alba schierati,
che da poco l’avevano lasciato,
e il Maestro li aveva salutati.
Nella zona avevano pernottato,
ed il fervore li aveva riportati
prima di quell’orario programmato.
La militanza con la precisione:
l’amore a esercitare la missione.
Quel giorno uscì la Madre con Gesù,
e venne accolta come…apparizione,
con l’esultanza a chi invoca di più:
“Oggi si è dietro di Lei in processione”.
S’avviarono al Giordano,laggiù,
per la giornata di predicazione.
Attraversarono i prati fioriti,
e di fiori se ne erano riempiti.
E arrivarono a valle verso riva
dove s’era radunata la folla.
Gesù con il preambolo esordiva:
“E’ solamente l’istinto la molla,
e fa strappare la pianta che è viva:
per i fiori è vita la loro zolla.
Quell’omaggio a mia Madre è stato un caso:
donatele i fiori ma dentro un vaso…”.