I libri intonsi,
tutti di agiografie:
sempre un groviglio.
Ma venne Stendhal,
un dono planetario:
il libro si aprì.
Così ritrovò
pagine da sfogliare
con sentimento.
Cercò una luce
verso quell’orizzonte:
la guida trovò.
Quel Mark Twain
(sagittario ironico),
capostipite.
Il buonumore
sfrigola sottopelle,
scuote la vita.
Vede il rovescio
delle lamentazioni:
gli rifà il verso.
Del melodramma
ne vive l’umorismo,
mai al sarcasmo.
Tal quale era lei:
fine novembre…
vedeva aldilà.
Da rocchettari
lui era colonizzato:
prono, in ginocchio.
Lei intravedeva
dove poter volare:
col vento amico.
Si dileguava,
ma la vedeva laggiù…
all’orizzonte.
L’abbraccia il sole,
gli regala il sorriso:
lei…riverbera.
giovedì 27 ottobre 2011